TEORIA E GENESI PROGETTUALE - scrivanie di Laura e Giancarlo
Scrivania Laura -
dati di partenza: tavolo utilizzabile senza privilegiare un'unica
posizione di lavoro, anzi proponendone alcune in funzione anche
della posizione della scrivania con le finestre presenti nella
stanza. Infatti il tavolo è stato pensato sin dall'inizio per
l'ambiente in cui sarebbe stato collocato. Altro punto di partenza è
stato che una parte del piano doveva essere circolare e la forma
complessiva non doveva essere ne simmetrica ne banale.
Con questi elementi si è trovata la forma a
cometa come praticabile e da li si è sviluppato la ricerca formale
delle gambe di appoggio. Per scelta le gambe dovevano essere robuste
e le meno numerose possibili, inoltre diverse per forma e materiale.
Originariamente le gambe erano tre: una centrale e tornita sotto la
parte rotonda e due squadrate agli angoli opposti.Solo a scrivania
ultimata, verificata la non perentoria stabilità (esigenza di base)
si è deciso di aggiungere un ulteriore appoggio li dove era
staticamente più necessario, e la scelta di cambiare forma e
materiale è stata ovvia. Avere scelto tre gambe acquistate da un
catalogo industriale è stato congruente con la filosofia di ottenere
un oggetto complesso componendo e ricomponendo gli oggetti di base:
piano ed appoggi.
Questo atteggiamento (ricomposizione
attraverso la scomposizione per ottenere complessità nell'oggetto
finale, inglobando anche il percorso progettuale) è quello che ha
portato ad individuare nel piano due elementi distinti: cornice e
piano propriamente detto. Per scelta etico-progettuale la preziosità
dell'oggetto non doveva risultare esclusivamente dalla preziosità
dei materiali e delle lavorazioni, ma anche dalla forma e dal
progetto. Quindi si è scelto un piano laminato di colore
contrastante con i bordi che al contrario avrebbero risalto per
materiale , lavorazione e dettaglio formale. In origine si era
pensato all'ulivo come legno per le cornici, ma si è rivelato
impraticabile come scelta e quindi, a seguito di una ricerca, si è
convenuto sullo zebrano. L'acero ed il padouk sono stai scelti
sempre seguendo la logica del contrasto, per esaltare la
composizione.
A lavoro ultimato si è costatato che il
laminato della parte circolare (di colore diverso dalla coda della
cometa) non rendeva giustizia dell'armonia e della complessità delle
parti di cui era composta la scrivania, così si è deciso di eseguire
un'impiallicciatura in padouk per il piano circolare (sostituendo il
laminato precedente, tranne che per una piccola sezione al bordo).
Scrivania Giancarlo - dati
di partenza: il piano di lavoro doveva avvolgere la persona al
tavolo ed anche in questo caso fin dall'inizio il progetto
dell'oggetto è stato pensato per una stanza particolare.
L'oggetto è stato scomposto in piano, cornici
(due, non quattro per accentuare il senso concavo) e due appoggi.
Mantenuto lo zebranoper le cornici il laminato del piano è stato
scelto per colore di contrasto. Stessa logica per il materiale degli
appoggi (acero e padouk) che formalmente interpretano l'appoggio
statico in maniera elaborata ed inventiva: la scelta di far emergere
una porzione della gamba in acero nasce dalla volontà di intrecciare
gli elementi progettuali, allo stesso modo come la sponda in padouk
delimita un lato del tavolo. A lavoro ultimato alla sommità del cono
tronco in acero si è aggiunto una specie di piatto in padouk per
accogliere la base della lampada da scrivania, che nel frattempo era
stata scelta.
Tutte queste mie idee hanno trovato realizzazione grazie alla collaborazione ed all'opera di un valente artigiano del legno. Sono molto soddisfatto del lavoro eseguito e sono contento di aver imparato qualche cosa di più di quando ho approntato i disegni. Questo lo devo al lavoro di Stefano Crocicchio.
Arch. G. Smurra